Hontai Yoshin Ryu è uno stile tradizionale di JU JUTSU, un arte marziale giapponese.
La premessa filosofica di questo stile è espressa dal suo stesso nome:
HON = concreto, reale. vero;
TAI = corpo;
YO = salice;
SHIN = cuore, mente, spirito;
adattare sempre il corpo ed il cuore alle avversità come il SALICE, che si adatta alle tempeste senza spezzarsi.
Hontai Yoshin Ryu fu fondata nel 1600 da ORIEMON SHIGENTOSHI TAKAGI secondogenito di Sazaemon Inatobi, depositario del CLAN DI OSU-SHIRAISHI del Giappone del nord.
Il 16 Gennaio 2005 Inoue Tsuyoshi Munetoshi con la stessa cerimonia che si tramanda da 19 generazioni, ha passato la sua eredità al Figlio Kyoichi che, aggiungendo al suo nome quello di Munenori, è diventato il 19°SOKE dell' Hontai Yoshin Ryu.
L'attuale Soke della scuola, KYOICHI MUNENORI INOUE, è il 19°Soke, e il MAESTRO STELVIO SCIUTTO è alla guida della rappresentanza italiana.
L'esperto di JU-JUTSU è un "ingegnere umano", con una profonda e pratica CONOSCENZA DELLA NATURA E DEL CORPO UMANO: i punti di pressione, le debolezze, il corpo e gli angoli di congiunzione, la posizione di piedi e mani, modi e tempi di movimento, sono tutti precisi, tuttavia la loro esecuzione può essere diversa tra i praticanti.
La conoscenza fisica è usata per procurare all'avversario una perdita d'equilibrio ( KUZUSHI) e la SOTTOMISSIONE, la conoscenza della psiche umana permette all'esperto di Ju-Jutsu di squilibrare e sottomettere il suo oppositore mentalmente nel miglior modo.
Il TAI-SABAKI è stato descritto dal Soke INOUE come il più importante elemento fisico del Jujutsu.
Specialmente nei Kata senza armi, uno degli obiettivi maggiori è KUZUSHI o perdita dell'equilibrio dell'avversario, perciò è precisamente in questo momento, attraverso un buon Tai Sabaki, che è più facile trovare il giusto Kuzushi e controllarlo.
In alcuni casi Kuzushi è compiuto in modo relativamente PASSIVO, da un semplice ampliamento della stessa forza dell' attaccante:
SE EGLI SPINGE, TIRALO;
SE EGLI TIRA, SPINGI;
applicando cosi la tattica base di NON RESISTENZA, come Il SALICE che resiste nel VENTO.
Nello studio di questo stile di Jujutsu sono ripresi i concetti di TATEMAE e HONNE od OMOTE e URA, che sono applicati in modo diverso.
In uso nella pratica del Kata è il primo, infatti, nella sua esecuzione, le chiusure dell'articolazione (Gyaku) e le proiezioni (Nage) sono eseguite generalmente delicatamente, come se ci fosse un reale pericolo andando oltre il punto iniziale del dolore ed inoltre contro gli attacchi standardizzati dei Kata queste sono le risposte più usate, mentre il distruggere o percuotere il corpo nei punti deboli o vitali è formalmente incluso solo in alcuni Kata.